RIVISTA

iscritta al n. 1810 del Registro Stampa del Tribunale di Padova ISSN 1722 – 392X

 

Ai sensi di Statuto la Fondazione Gentile Onlus si è posta l’obiettivo di curare “la pubblicazione di un Bollettino periodico e di altro materiale di studio e di divulgazione scientifica e professionale”.
Per questo, da un’intuizione di Francesco Gentile, è nato L’ircocervo, la Prima rivista elettronica italiana di Metodologia giuridica, Teoria generale del diritto e Dottrina dello Stato.
“La provocazione di adoperare non a caso proprio il nome con cui si era preso crocianamente in giro tutta la filosofia del diritto. È come nel commento di Guglielmo d’Ockam al Perí Hermeneías di Aristotele: l’ircocervo fa di un limite (l’astrusità nominalistica di qualcosa di cui non puoi indicare l’essenza) un vero progetto scientifico. Piuttosto che la considerazione di un semplice flatus vocis, è addirittura l’ammonimento a cercare l’universale filosofico nelle cose concrete in un modo semplice e immediato. Dunque, l’opposto della denigrazione crociana; una vera provocazione che serva a dimostrare il contrario, ossia l’assoluta fecondità del sapere filosofico messo alla prova di spiegare con il concetto la realtà, e con la realtà il concetto. L’obiettivo è l’“esperienza comune”, per citare un altro grande filosofo come Capograssi. In che modo? Si approfitta di un’idea solo pensabile, senza un corrispettivo nella realtà, per interpellare quest’ultima e andare oltre la semplice contingenza. Una sfida al tempo che si vive. In questa prospettiva, la rivista “L’Ircocervo” è stata davvero in tutti questi anni un vero ircocervo.
È sufficiente guardare al suo singolare inizio, e ultimamente alla sua rifondazione.
Lo si è visto sin dal principio con la formidabile intuizione di Francesco Gentile di dar vita a una rivista solo telematica, un’intuizione che precorre di molto i tempi che conosciamo, visto che è in assoluto la prima rivista telematica di studi filosofico-giuridici in Italia. Ecco, allora, il senso del concetto che è solo all’apparenza incredibile alla ragione, o alla percezione sensibile, ma che spiega invece così tanto il mondo, da anticipare ciò che ancora non c’è, anzi di precorrerlo prima ancora che diventi decisamente comune e addirittura dominante. Altro che figura soltanto “astrusa”! E non si tratta solo di una buona trovata per i mezzi di comunicazione, ma di un modo indispensabile per leggere la grande rivoluzione informatica del diritto e di tutta la realtà sociale. Con “L’Ircocervo” nasce, infatti, anche una scuola di studiosi eccellenti di informatica giuridica.
Con tutti i limiti naturalmente dei nuovi saperi informatici che si affacciano all’orizzonte. D’altro canto, non è neppure mancata in tutti questi anni la critica alla svolta algoritmica delle scienze sociali e alla riduzione statistica dell’esperienza umana, svolta che dà immotivatamente per scontata la prevedibilità delle condotte al posto della loro variabilità dialettica, o la mera convenzione in contrapposizione al dato ontologico fondamentale dell’essenza delle cose. È facile capire la questione. A sollevarla è pure il significato dell’autonomia soggettiva, o delle relazioni intersoggettive alla base dell’ordinamento, un significato che è ben lontano da ogni prospettiva “geometrica”, o strutturalmente ipotetico-deduttiva dell’esperienza giuridica (Editoriale in L’Ircocervo 2002 – 2022, L’Ircocervo, Anno 21 (2022) n. 1).